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Guardare lontano, oltre la bufera

La situazione economica e geopolitica in cui ci troviamo ormai dall’inizio dell’anno è delicatissima; alla luce di ciò, appare pertanto quanto mai opportuno offrire qualche spunto di riflessione in favore di risparmiatori ed investitori per rimarcare l’importanza di restare focalizzati sui propri obiettivi finanziari di lungo termine.

Come ben noto, l’esplodere del conflitto in Ucraina a febbraio di quest’anno, ha esacerbato diverse tensioni e criticità che si stavano già delineando nell’economia globale, appena uscita dalla tempesta del Covid e dei relativi lockdowns. Volendo fare una rapida rassegna, tali criticità possono essere riassunte come segue:

– Inflazione

Una risalita molto sostenuta dell’inflazione come non si vedeva ormai da più di tre decenni, sostenuta da rincari delle materie prime e dell’energia nonché dalla difficoltà di far ripartire in maniera efficace le catene produttive e di approvvigionamento mondiali, interrotte a causa delle politiche di confinamento poste in essere per far fronte alla pandemia.

– Transizione energetica

L’impegno dei paesi occidentali a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, operando una netta transizione verso energie rinnovabili e green, fatto che a sua volta ha contribuito al rincaro dei prezzi delle materie prime energetiche.

– Debito pubblico

L’elevato livello raggiunto dallo stock di debito pubblico nei paesi (soprattutto) occidentali, incrementato per far fronte – attraverso la spesa in deficit – all’emergenza sociale ed economica causata dal Covid, e la conseguente necessità da parte dei governi di tali paesi di ripianare parte di questo deficit una volta venuta meno la fase emergenziale della pandemia.

– Rallentamento ciclico

Un’economia mondiale che – dopo il forte rimbalzo successivo alla crisi causata dal Covid – stava inviando fisiologici segnali di rallentamento e di riassestamento.

– Rialzo dei tassi di interesse

La necessità – in un tale scenario – per le banche centrali, in primis la Fed (la banca centrale degli Stati Uniti) di provvedere ad una normalizzazione della politica monetaria, attraverso il rialzo del costo del denaro, azzerato durante la crisi del Covid per sostenere imprese e consumatori.

Tutto ciò aveva conseguentemente, e direi abbastanza ragionevolmente, creato volatilità e discese dei corsi delle borse già nella prima parte dell’anno in corso. Ma la magnitudo raggiunta dalla correzione, che si è trasformata in un vero e proprio bear market (mercato orso come lo chiamano gli inglesi, cioè una situazione in cui i listini arrivano a perdere almeno il 20% del proprio valore dal precedente massimo), non sarebbe stata uguale senza il classico elefante nella stanza, il cigno nero, la mossa imprevedibile che squaderna le carte in tavola. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si è andata ad aggiungere alle cause di instabilità e incertezza mondiali, creando un enorme problema geopolitico e fungendo quindi a sua volte da fonte di criticità tanto per la vita delle persone coinvolte quanto per l’economia e la finanza mondiali.

E arriviamo così a oggi, dopo aver riassunto le criticità esistenti, per avere un quadro completo che faccia comprendere con maggior chiarezza cosa stia succedendo e soprattutto perché. In un contesto così difficile, a un risparmiatore preoccupato per la riduzione dei propri risparmi, per il rincaro dei prezzi e per il costo sempre più insostenibile dell’energia, vorrei ricordare – come da titolo di questa riflessione – che c’è sempre luce oltre il buio e che la bufera ad un certo punto si placa per far spazio al sereno. Vale nella vita come nei mercati finanziari, nei quali le crisi sono sempre occasioni importanti durante le quali focalizzarsi sui propri obbiettivi di lungo termine, restare ancorati a quelli e muoversi nel modo più opportuno per poterli raggiungere.

Le uniche cose veramente importanti sono, per quanto attiene specificamente al mercato e alla gestione dei propri risparmi:

  1. qualità: detenere strumenti validi e resilienti (azioni e bond di aziende e/o stati solidi e che potranno uscire più forti dai periodi di crisi);
  2. diversificazione: avere un portafoglio il più diversificato possibile sia per quanto attiene ai settori merceologici che in ambito geografico;
  • orizzonte temporale: non avere la necessità di dover liquidare i propri investimenti nei momenti critici, cioè disporre di risorse di riserva e investire solo somme delle quali non si dovrà ragionevolmente aver bisogno a breve termine per imprevisti;
  1. consulenza: e perché no, last but not least, avere un valido consulente di riferimento che possa fungere anche da supporto e offrire soluzioni e ascolto quando i mercati ballano e le cose non vanno per il verso giusto, e che soprattutto possa aiutare a gestire la grande emotività di questi mesi ed evitare mosse improvvide che possano danneggiare l’andamento dei portafogli finanziari per gli anni a venire.

 

Per concludere fuor di metafora, forse abbiamo davanti a noi altri mesi difficili e un inverno complicato in cui dovremo stringere i denti. Sicuramente finirà e lascerà il posto ad un periodo di ripresa importante, anche per le borse. In un tale contesto, nulla di più saggio del restare investiti per chi lo è, dell’utilizzare i Pac per chi ritiene di voler investire gradualmente nel tempo nel mercato azionario sfruttando le discese delle borse, del mantenere liquidità di riserva per affrontare eventuali imprevisti. Mai però restare immobili e lasciarsi prendere dallo sconforto.

Un investitore/risparmiatore che guarda alla situazione odierna con preoccupazione deve pertanto trarne il seguente messaggio di fiducia: il mondo cresce nel tempo e le borse rappresentano nei prezzi degli asset negoziati la crescita dell’economia mondiale. Questo è il paradigma di lunghissimo termine che deve stare alla base delle decisioni di investimento di ciascuno di noi e questo è ciò che oggi è importante tenere a mente, in attesa che passi la bufera.

Dott. Federico De Marco 

Consulente Finanziario

 

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